I leader d'azienda sono pronti a contribuire per lo sviluppo competitivo?
- Quirino Piccirilli
- 7 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Le HR hanno progressivamente assunto un ruolo di business partner, contribuendo alla definizione e implementazione della strategia ESG (ambientale, sociale e di governance) aziendale. La sostenibilità sociale è diventata parte integrante della pianificazione del capitale umano, della cultura organizzativa e della gestione del cambiamento.
La funzione HR oggi è chiamata a promuovere politiche di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori ed i leader in azienda sono gli attori principali di questa rivoluzione, ne sono gli attivatori. Questo include:
politiche di work-life balance (es. flessibilità, lavoro ibrido),
programmi di supporto psicologico (Employee Assistance Program),
piani di welfare aziendale personalizzati,
ambienti di lavoro sicuri e inclusivi.
Il tema DE&I (Diversity, Equity & Inclusion) è ormai parte integrante delle responsabilità HR. Le aziende più mature integrano obiettivi DE&I nei loro KPI, nei processi di selezione, nella formazione e nelle politiche retributive. Le HR agiscono come custodi delle politiche di non discriminazione e promozione della parità di genere, della diversità generazionale, culturale e neurodivergente.
Insomma, le aziende sono portate ad essere più sensibili verso aree che sono state invisibili a lungo, questo passaggio avviene perchè è sollecitato dalla sostenibilità, ma poi si scopre che prendersi cura dei dipendenti è un fattore strategico che aumenta la visibilità e competitività delle aziende, soprattutto a livello internazionale.
La domanda è: le aziende sono pronte per questa trasformazione? La leadership sa come gestire il cambiamento e favorire l'evoluzione?
Di seguito vi presento un frame di una ricerca di Great Place to Work con European Study 2025 che presenta quanto in Italia c'è ancora da fare rispetto al resto del mondo.
Se la tua azienda vuole continuare ad essere competitiva non può ignorare queste leve.

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